Negli anni novanta l’Italia venne letteralmente sconvolta da una serie di avvenimenti che ne cambiarono la struttura politica e govermativa. Il cosiddetto pool di Mani Pulite con le sue indagini rase al suolo la Prima Repubblica. Scomparvero i partiti storici: la Dc, il Psi, il Pri, il Pli, lo Psdi.
Rimasero seppur malconci il Pci/Pds e l’Msi. Si affacciarono nuove formazioni. Negli stessi anni il nostro Paese subì gravissimi attentati con molti morti a Firenze, Milano e Roma. Per la democrazia italiana fu un colpo gravissimo. Nel ’94, dopo solo due anni di legislatura, si andò a nuove elezioni.
Per gli attentati venne individuata come esecutore la mafia, non si tenne conto nelle indagini di alcune testimonianze. In tutte queste vicende sicuramente vi furono intromissioni da parte di strutture di altri Paesi.
Negli appunti che il presidente Ciampi scrisse durante un Consiglio dei Ministri paventò la possibilità di un possibile Colpo di Stato. Ciampi era uomo assolutamente equilibrato, per nulla fantasioso o avventuroso e se arrivò a questa ipotesi evidentemente ne aveva avuto qualche sentore. Ma chi poteva pensare a un fatto eversivo di questa gravità?
Difficile la risposta anche se qualcuno che allora si riteneva onnipotente qualche pensiero di arrivare al Colle lo immaginava. La scomparsa di Andrea Purgatori, oltre a rappresentare la perdita di un grande professionista e giornalista, ci priva di alcune verità che sono emerse nelle sue inchieste. Sarebbe utile ripercorrere la storia degli anni ’90 con il massimo della libertà di pensiero.
Roberto Caputo
Dr Anvilon
Solo un politico non politico poteva pensare all’ipotesi del cigno nero.