L’ultima volta fu nel Luglio 1948 che la Nobile Contrada dell’Oca vinse il Palio con il cavallo scosso. Biondo, per la cronaca era il fantino di quella Carriera in quello storico anno. Settantacinque anni dopo Salomè, la cavallina grigia che allora trionfò sul tufo, Fontebranda si ripete con Zio frac in un funambolico palio dove i colpi di scena si sono manifestati con improvvisa e rapida sequenza.
Danzava Salomè sull’anello di piazza inconsapevole che sarebbe entrata nella Storia del Palio di Siena in quella lontana estate, dopo a ver partorito pochi giorni prima, da puerpera vincente. Così il trionfo fu più grande quando gli ocaioli portarono per le vie il Cencio e la cavalla vittoriosa assieme al suo puledro.
Oggi, in questi giorni d’Agosto, Zio Frac gode del riposo del vincitore, coccolato, ben servito, nella stalla di via Santa Caterina. La sua corsa incisiva di una volontà da non credere aveva superato le avversità della corsa, rimontando posizioni e compiendo un capolavoro che nessuno si sarebbe mai aspettato: meraviglia del Palio.
Ormai le cronache della corsa che un tempo erano descritte in altro modo, si osservano con riprese e immagini che descrivono bene gli attimi e gli episodi. Ma fino a quando solo la descrizione visiva non si completa col racconto, l’evento non ha il sapore di Palio. Sono le voci a caldo, gli sguardi che completano tutto creandone il senso.
Il nostro Vignettista e articolista Enrico Martelloni, “scosso” e stravolto dopo i festeggiamenti in Duomo e per le vie del centro di Siena, felice e soddisfatto per la vittoria della sua contrada dell’Oca che mancava dal luglio del 2013
L’Oca torna in Duomo dopo quarantasei anni, era il 1977 della celebre coppia Rimini Aceto. In questi anni la Contrada ha vinto solo di Luglio ma ben otto volte.
Zio frac scuote anche l’Oca e il suo popolo che non ha atteso tempo per mostrare il suo drappellone che ora sembra un po’ più bellino che da primo acchito. Ingiusto esserne critico. Entrerà nel museo dopo che ciascuno vorrà esserne immortalato davanti ai colori sgargianti e dopo che avrà accompagnato le numerose cene, presenti e future, di questi giorni dorati che i contradaioli consumeranno nello spazio di fianco Fontebranda.
Enrico Martelloni
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