La Repubblica, che pur sembrava avviata verso la trasformazione in giornale di qualità, da molti mesi è tornata a navigare verso mari torbidi. Esemplare il modo in cui è stata presentata oggi una intervista a Giuliano #Amato. Amato esprime personali valutazioni, frutto in parte di supposizioni in parte di disinformazione, sulle cause della tragedia di Ustica e le sue parole, non fondate su alcun elemento di fatto, vengono trasfigurate in verità definitiva. Purtroppo dall’intervista non ricaviamo un bel niente, se non qualche tratto aggiuntivo sulla difficile relazione di Amato con Craxi. Insomma uno scoop da settimanale scandalistico da quattro soldi spacciato per grande evento, con proiezione di figuracce transalpine. Tristezze.
Marco Taradash
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