Il coraggio e il buongoverno di sinistra hanno premiato i socialisti spagnoli e i loro alleati del SUMAR, una formazione alla loro sinistra che ha sostituito Podemos.
I socialisti non vincono ma fermano l’avanzata della destra e della estrema destra, i popolari, alleati ai neofascisti di VOX, tanto cari alla nostra Meloni.
Anche se costruire un governo sarà complicato è chiaro che alla destra mancano i numeri, mentre Sanchez può farcela con il sostegno degli autonomisti catalani.
Altrimenti si andrà di nuovo alle urne.
I socialisti di Sanchez guadagnano addirittura in seggi e questo risultato esclude che possa prendere forza nel partito quella componente moderata e centrista che sarebbe disposta a sostenere i popolari, ovviamente senza VOX.
Il coraggio di Sanchez sta in due mosse tanto semplici quanto inusuali per la coerenza nella politica attuale:
-l’essersi sempre rifiutato di fare alleanze con la destra, di cadere nel tranello dei governi di unità nazionale rischiando così di smarrire la propria identità;
-l’aver deciso sempre e comunque, al primo serio segno di difficoltà e di indebolimento, di riconsegnare, anche anticipatamente, la parola agli elettori, avendo fiducia nella maggioranza democratica del suo Paese e chiamando il popolo di sinistra alla mobilitazione.
Le due scelte evidentemente si tengono insieme.
Ad esse si aggiunge poi un governo di impronta sociale che ha fatto leggi contro il precariato, per la difesa dei diritti civili, per ridistribuire la ricchezza e intervenire nell’economia. Ora la Spagna è al massimo storico dell’occupazione, ha il livello di crescita più alto dell’Europa e l’inflazione più bassa.
Anche questo deve aver pesato nel voto di ieri.
Per il PD che, dal governo Monti in poi, non ha fatto altro che perdere voti e continuare a stare al governo, alleandosi persino con la destra della Lega, ci sono seri motivi di riflessione.
A suon di governi di unità nazionale, nati, si diceva, “per salvare il paese” e “far fronte alle emergenze”, alla fine si è provocato lo scatenarsi di tutti i populismi, fino alla vittoria dei neofascisti di Meloni.
In Spagna, stanotte, sventolavano le bandiere rosse e si ripeteva lo slogan antifascista “non pasaran”.
Chissà se e quando toccherà a noi una soddisfazione simile.
Intanto, grazie ai compagni spagnoli, possiamo tirare un respiro di sollievo.
Enrico Rossi
Lascia un commento