Mancano due anni, ma la lunga maratona verso l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica è già iniziata. Corsa ad ostacoli sia per la polverizzazione delle forze politiche, sia, e soprattutto, per la mancanza di un regista. Una figura centrale che sia in grado di individuare il candidato giusto che possa non essere trombato nelle urne del voto segreto, come spesso è capitato, e che sia anche in grado di mettere insieme pezzi dell’ opposizione. Qualcuno con carisma e che non voglia lui stesso candidarsi. Come era stato Craxi per Pertini, De Mita per Cossiga, Veltroni per Ciampi e Renzi per Mattarella. Il regista. Che oggi non c’ è. Mentre i pretendenti al Colle sono tanti. Veltroni è in gran spolvero. Scrittore amante del cinema, opinionista coccolato sul corsera, ospite in numerose trasmissioni televisive, sostenuto dai circoli romani e dalla ” intellighenzia ” di sinistra, fondatore e segretario del PD, sindaco di Roma, il Walter nazionale sta studiando con gran rigore. Poi vi è il ministro Franceschini. Gran manovratore, cattolico, già segretario del PD, molto potente nell’ organizzazione del Partito, conoscitore dell’ aula e dei suoi tranelli, lavora senza clamore. Ma il candidato oggi fortissimo è l’ attuale Presidente del Consiglio, Conte. Tenendo conto che il Partito di maggioranza relativa ad oggi rimane il M5s. Se non si va ad elezioni anticipate, che Mattarella non vuole . Ci potrebbe essere la sorpresa istituzionale, se saltasse anche il Mattarella bis, la Presidente del Senato Casellati. Donna e che in questi anni di reggenza si è fatta molti amici.
Roberto Caputo
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