Aumenta il numero di morti rispetto a ieri. In calo i decessi rispetto a 24 ore fa. Ed è così che giorno dopo giorno ci stiamo avvicinando a quota 60.000 defunti in Italia (1.500.000 nel mondo) ufficiali.
Tuttavia, leggendo i giornali, si può tranquillamente notare come in questa seconda ondata si siano effettuati più tamponi della prima, quasi il decuplo addirittura. Frase trita e ritrita, lo so.
Ad ogni modo, se la questione della percentuale dei casi è stata fortemente argomentata, a mio avviso poca attenzione è stata posta al numero delle vittime; un tema forse scomodo, che creerebbe non poco imbarazzo non solo ai vari governatori locali ma anche al ministro della Salute Roberto Speranza, scrittore di un giallo non nel genere ma nella sua pubblicazione.
Poiché il numero dei cadaveri giornalieri tocca punte simili a quelle di Marzo, due sono le alternative: o nella fase 1 abbiamo avuto più carcasse da sotterrare, o in questi giorni c’è un eccessivo allarmismo.
Siccome sono pessimista, protendo per la prima opzione, sottolineando la totale disorganizzazione del nostro paese (del resto avevamo un piano pandemico bloccato con le quattro frecce dal 2006) con conseguente mancanza di reagenti che ora invece abbiamo in abbondanza. Lascio agli statistici rivelare, se mai vorranno, una stima più puntuale dei trapassati.
Io mi limito a suggerire che “guariremo” da questa pandemia solo quando ci liberemo di questa asfissiante sovrastruttura, solo quando avremo davvero il coraggio di lasciare il paese in mano a giovani intraprendenti ed indipendenti, quando metteremo da parte il lassismo italiota figlio d’una morale cattolica infingarda e servile.
Quel giorno sarà un giorno memorabile.
Alessio Di Massimantonio
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