Un importante quotidiano nazionale riporta in prima pagina una notizia secondo la quale mio padre Bettino Craxi avvertí il colonnello Gheddafi del raid degli aerei francesi che sui cieli di Ustica nel 1980intendeva colpire il
Leader libico e generando, secondo una delle tesi accreditate, la tragedia del volo civile dell’Itavia.
Il fatto riportato da Giuliano Amato é destituito di fondamento confondendo egli l’accaduto del 1980 con un episodio nel quale effettivamente mio padre, nella funzione di Presidente del Consiglio favorí il salvataggio del “Rais”
Si tratta della vicenda del tentativo di eliminazione di Gheddafi da parte dei nostri alleati americani, il diniego del sorvolo del territorio italiano per un’operazione militare non concordata in ambito dell’alleanza di una pattuglia di caccia bombardieri in volo dalle Azzorre per andare ad eliminare il leader libico provocò un ritardo essenziale affinché egli si potesse mettere in salvo. Gli americani naturalmente ne furono molto irritati.
Tuttavia sulla posizione essenziale di mantenimento dell’Italia nel perimetro occidentale l’esperienza del suo governo fu sempre assoluta.
Non condivideva l’atto unilaterale americano non ritenendo opportuno utilizzare nel Mediterraneo lo strumento della forza contro il Capo di uno Stato ritenuto in qualche modo non ostile all’Italia;
Mio padre non conosceva direttamente il Colonnello e non ne aveva particolare stima ma dalla sua sorte, come i fatti nel tempo si sono incaricati di dimostrare, dipendeva la stabilità del paese nordafricano.
L’episodio narrato é oramai riferito su molti libri storici, mi limito a riportarli.
L’accostamento diretto o indiretto di mio padre Bettino Craxi alla tragedia di Ustica é totalmente fuori luogo, frutto immagino di un ricordo sfuocato. Questo non fa venire meno la mia stima ed il mio rispetto verso Giuliano Amato che fu impegnato al fianco di mio padre in una azione di Governo ancora oggi ritenuta mirabile.
Bobo Craxi
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