Si inaugurerà con una prima nazionale la stagione di prosa del tetro del Giglio di Lucca.
Venerdì 24, sabato 25 novembre alle ore 21, e domenica 26 novembre alle ore 16 sarà di scena 1984, adattamento teatrale del capolavoro di George Orwell, che vede protagonisti Ninni Bruschetta, Giancarlo Commare e Violante Placido. Il romanzo di Orwell viene ripreso in questa produzione teatrale di grande impatto che mette in scena la celeberrima storia in maniera innovativa, coinvolgente e inaspettata, ispirandosi alla versione onirica di Robert Icke e Duncan Macmillan del 2013 a metà fra thriller, storia romantica, grande letteratura e romanzo noir. La regia è di Giancarlo Nicoletti.
In dicembre (venerdì 15, sabato 16 dicembre alle ore 21, domenica 17 alle ore 16) un attesissimo ritorno al Teatro del Giglio: Alessandro Benvenuti, attore molto amato dal pubblico lucchese, sarà protagonista di Falstaff a Windsor, testo liberamene tratto da Le allegre comari di Windsor di Shakespeare, con adattamento e regia di Ugo Chiti che affronta il personaggio evidenziandone la personalità poliedrica e contraddittoria. Il suo Falstaff, che Benvenuti ci restituisce con grande efficacia, mostra un’arroganza aristocratica con tratti di sangue plebeo e popolaresco, che muta dalla rabbia al sarcasmo ma rimane disarmante, quasi patetico, perché non conosce, o non sa, darsi le regole e la consapevolezza dell’età che “indossa”.
A gennaio (venerdì 19, sabato 20 gennaio ore 21; domenica 22 gennaio ore 16) Alessio Boni, Iaia Forte, Francesco Meoni e Marcello Prayer sono i protagonisti di Iliade. Il gioco degli dèi, pièce scritta e portata in scena dal “quadrivio” formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer a dieci anni dalla nascita.
Lo spettacolo torna ai miti più antichi della poesia occidentale e alla guerra di Troia, la madre di tutte le guerre. Gli dèi immortali sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla: capricciosi, vendicativi, disumani, vivono una vita nella quale da sempre si rispecchia la tragedia dei mortali. Da un po’di tempo però qualcosa è cambiato: sono diventati pallidi, immagini sbiadite dell’antico splendore, hanno perso i loro poteri e non sanno spiegarsi né come né quando sia iniziato il loro tramonto.
Doppio appuntamento a febbraio: Venerdì 9, sabato 10 febbraio ore 21 e domenica 11 ore 16 andrà in scena Il calamaro gigante, protagonisti Angela Finocchiaro e Bruno Stori. La pièce teatrale, tratta dal romanzo omonimo di Fabio Genovesi, con la regia di Carlo Sciaccaluga, narra la storia di Angela, che si ritrova a girare insieme a un tipo strano e antiquato, Montfort, giunto da un’altra nazione e da un altro secolo. Un vortice di avvenimenti dove lo spazio e il tempo si confondono, che onda dopo onda porta i protagonisti a vivere le avventure di donne e uomini che hanno avuto il coraggio di abbracciare il mare e la vita come un’unica, strabiliante meraviglia.
Venerdì 23 e sabato 24 febbraio alle ore 21, domenica 25 febbraio alle ore 16 andrà in scena l’adattamento di Perfetti sconosciuti con Paolo Calabresi che vedrà Paolo Genovese firmare la sua prima regia teatrale. Perfetti sconosciuti è una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere, appunto, “perfetti sconosciuti”. Durante una cena, un gruppo di amici decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo, condividendo tra loro messaggi e telefonate. Metteranno così a conoscenza l’un l’altro i propri segreti più profondi. La versione cinematografica è entrata nel guinnes dei primati il 15 luglio 2019 come il film con più remake in assoluto nella storia del cinema: ben 18.
Da non perdere venerdì 1°, sabato 2 marzo alle ore 21, e domenica 3 marzo alle ore 16 Venere nemica di Drusilla Foer e Giancarlo Marinelli, con Drusilla Foer ed Elena Talenti, per la regia di Dimitri Milopulos. Lo spettacolo è ispirato alla favola di Apuleio Amore e Psiche, che rilegge in modo divertente e commovente, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del classico nella contemporaneità: la competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna nei confronti dei figli, il conflitto secolare fra uomini e Dèi.
Sempre in marzo due spettacoli incentrati sull’intellettuale e poeta statunitense Ezra Pound, entrambi firmati da Leonardo Petrillo.
Venerdì 22 marzo alle ore 21 (in abbonamento per il turno A) Maria Grazia Plos e Jacopo Venturiero interpreteranno Pasolini/Pound. Odi et amo, spettacolo che ricostruisce il percorso di preparazione di un evento storico, l’intervista che Pound rilasciò a Pier Paolo Pasolini nell’ottobre del 1967.
L’idea dell’intervista fu di Vanni Ronsisvalle, inviato speciale e caporedattore della cultura del TG1, che propose che ad incontrare il “poeta emarginato” ci fosse anche l’intellettuale più eretico del comunismo italiano, Pier Paolo Pasolini. Da una parte Pound, uno dei più importanti poeti viventi, che tornava a parlare dopo anni di silenzio, dall’altra Pasolini, un famoso regista e scrittore che si era esposto in prima persona e che non poteva certo essere definito un moderato. Pasolini e Pound, due universi distanti per politica, età e letteratura, ma con lo stesso amore per la poesia, che non conosce diversità fra gli uomini.
Sabato 23 marzo alle ore 21 e domenica 24 alle ore 16 (in abbonamento rispettivamente per i turni B e C) sarà la volta di Ezra in gabbia o Il caso Ezra Pound, testo che Leonardo Petrillo ha liberamente tratto dagli scritti e dalle dichiarazioni di Ezra Pound.
Uno spettacolo sulle ossessioni: per la giustizia, per la libertà, per l’usura, che corrode il mondo. Leonardo Petrillo scrive e dirige Ezra in gabbia con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini sull’ossessione dell’uomo Ezra Pound che si sente inadeguato per non essere riuscito, se non a sprazzi, a far fluire carità e amore, “a rendere le cose coerenti”; ma difende la sua poesia, la scoperta delle incongruenze sociali e artistiche, del mondo e degli uomini. Mariano Rigillo interpreta Ezra Pound, con la sua gestualità, la ricerca del silenzio, la parola in idea. Anna Teresa Rossini evoca il pensiero ed i Cantos del poeta/profeta rendendo bello il difficile.
Chiude la stagione, venerdì 12 e sabato 13 aprile ore 21, domenica 14 aprile ore 16, Non è vero ma ci credo con la regia di Leo Muscato che propone la commedia in tre atti di Peppino De Filippo del 1942 dalla quale, nel 1952, fu tratto un film omonimo con la regia di Sergio Grieco.
La realizzazione, pur rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, da’ alla storia un sapore più contemporaneo. Una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. In scena, Enzo Decaro nei panni dell’avaro imprenditore Gervasio Savastano che vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. Con lui sul palcoscenico lucchese Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Carmen Landolfi, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo e Ingrid Sansone.
Stefano Mecenate
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