Venticelli di guerra in Ucraina . Ciascuno mostra i muscoli, per il probabile incontro tra Zelensky, il nuovo presidente eletto due anni fa, e Biden. Il paese slavo non ha in questo momento il pieno appoggio dell’occidente e deve affrontare il pericolo da oriente. Ma trattasi soltanto di dimostrazioni, e nulla più. La guerra esiste, stagnante, ormai da sette anni. Putin, e non è la prima volta, sposta nervosamente nel suo territorio i carri armati. E Fino a che lo fa entro il suo confine, nulla di male. Lo ha fatto parecchie volte per provocazione, come altre volte ” sfiorando” i cieli nazionali inglesi, ad esempio. L’Ucraina combatte per la propria indipendenza dal luglio 2014, quando a Ilovansk la Russia perpetuò una strage militare in seguito all’invasione di Mosca nel Donbass, Luhansk e all’occupazione della Crimea. Da allora sono morti circa 14.000 uomini e un milione e mezzo sono sfollate a nord verso Kyiv, fino a Lviv (Leopoli). Oggi di nuovo la Russia ha spostato decine di migliaia di soldati sul confine minacciando una profonda invasione. L’obiettivo sarebbe quello di arrivare almeno ad occupare la valle d’Azov per unirsi via terraferma alla Crimea e riattivare la diga sul Dniepr che forniva l’acqua alla penisola, chiusa dall’Ucraina poco dopo l’occupazione russa. Ma questa è storia antica.
L’Ucraina fa parte del trattato di sicurezza di Budapest, noto anche come “Memorandum di Budapest, firmato da quattro capi di stato e per il quale l’Ucraina ha pagato a caro prezzo la consegna della sua forza nucleare. In cambio di gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Federazione Russa promettevano l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina che alla sua prima origine nel 1917, fino al 1921,comprendeva la penisola di Crimea, il Cuban, la penisola D’Azov fino al Caucaso e altre terre vicino al Don, ma non Leopoli e alcuni oblast nord occidentali ancora irredenti. Si tratta, dunque per Budapest 1994, di un vero e proprio trattato di “sicurezza” ai sensi della Convenzione di Vienna e della Carta delle Nazioni Unite che è stato pienamente attuato dall’Ucraina, eliminando così una minaccia catastrofica, riducendo significativamente il rischio di proliferazione nucleare.
Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno poi lasciato sola l’Ucraina ancora sotto la pesante influenza russa che ne ha condizionato lo sviluppo industriale. Ora Biden davanti alla prospettiva di nuove riforme, segue la via che già la NATO cominciato da anni, e ricerca un dialogo mai abbandonato della diplomazia per sanare ” un inganno” che all’epoca era impossibile non avvenisse, financo la più “persuasiva” forza predatrice, implacabile e secolare della Russia. Dall’epoca di Budapest e del firmatario e primo presidente ucraino, Leonid Kuchma, con gli altri, Eltsin, Major e Clinton, il riconoscimento degli gli Stati Uniti verso l’Ucraina è cresciuto sia pur a fasi alterne.
È tempo che l’Ucraina cerchi di mettere le cose in chiaro e questo è il vero motivo di questi venticelli di guerra.
Enrico Martelloni
Lascia un commento