Oggi avrei voluto il silenzio per gridare più forte il disastro civile che il popolo ucraino continua a vivere e subire per l’invasione di Mosca che ha origine nel Luglio del 2014 a Ilovainsk.
E non c’era nessuno bisogno di occuparla, ma la menzogna dei così detti russi e la sua propaganda, oltre alla corruzione diffusa in Europa, hanno reso ciechi l’Occidente davanti ai crimini di Mosca.
Oggi è l’anniversario del sottomarino atomico Kursk, affondato nel 2000 nel Mar di Barens con tutto l’equipaggio e che Putin non permise di salvare nonostante l’offerta di aiuto da tutti i principali paesi occidentali. Nessuna vita umana ha valore in quell’impero che vive nel passato sostanzialmente mai mutato fin dai tempi di Gengis Kan.
I crimini di Putin e dei russi, specie del popolino che vive per il capo supremo, cominciarono nel 1991 a San Pietroburgo che fu messa alla fame e dove Putin formò i suo impero economico finanziario.
Da lì, i crimini sono stati infiniti. Tra i principali: La seconda guerra in Cecenia, Ichkeria per la precisione, i vari omicidi come quello di Litvinenko, gli attentati di Dobrovka , Beslan, l’invasione della Georgia, gli omicidi di centinaia di giornalisti, l’invasione dell’Ucraina nel 2014. ISIS con gli attentati in Francia.
E questo è un piccolo sunto per chi non avesse capito bene ancora davanti a quello che sta capitando e con chi abbiamo a che fare.
Ve lo dice uno che le cose le ha vissute e scrive di Ucraina dal gennaio 2014, cioè poco dopo l’inizio della rivolta di Maidan che coinvolse tutte le città ucraine, Donetsk e Kyiiv per prime, ma che videro la capitale lottare ad oltranza per tutto l’inverno lasciando sul campo di battaglia più di cento civili uccisi dai cecchini russi, intervenuti per aiutare il satrapo Yanukovich e più di duecento civili feriti e arsi vivi nel palazzo del sindacato usato come ospedale sulla via Kheshchatyk, adiacente alla Maidan.
I russi non hanno dignità, hanno perso mezzo milione di uomini in questi sedici mesi di invasione che doveva essere compiuta in tre giorni. Oggi mirano ad una guerra lunga perché la vita di questi disgraziati non vale nulla, con la promessa di 30milioni di Rubli a soldato caduto per occupare terra non loro. Soldati che vengono da luoghi lontani, sperduti e poverissimi del profondo impero. Questa è la loro vera forza: carne da cannone. Migliaia, centinaia di migliaia di sudditi da macello.
Il cambio è 100 rubli per un euro, inflazione alle stelle; questi soldi non andranno alle famiglie che volentieri hanno mandato figli e mariti in guerra. Quei soldi non toccheranno a tutte quelle famiglie disgraziate, perché i cadaveri per lo più sono stati e saranno lasciati marcire sul terreno di combattimento o nei vagoni ghiacciaia abbandonati nei più profondi e lontani binari ferroviari dove per l’odore delle carogne emesso dagli stolypin, sono assalite dai lupi.
Solo uno su cento avrà quei soldi che non serviranno a nulla in mano a quelle miserevoli famiglie, spesi in vodka e bagordi.
Così, come i cadaveri del sottomarino Kursk resteranno sommersi nel mare di Barens, e per il pianto di chi li ha persi, non era rimasto altro che squallidi commenti dal loro capo supremo che si ripete ancora oggi davanti a questo squallore.
Enrico Martelloni
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