Il Parlamento va in ferie per tutto il mese di agosto come se non avesse nessun arretrato da discutere e leggi importanti da approvare.
Compreso il lavoro delle Commissioni, la Camera e il Senato non arrivano a superare le 30 ore di attività a settimana.
Pare che uno dei motivi sia il fatto che molti parlamentari continuano a svolgere altre attività, facciano cioè il doppio lavoro.
In questo modo, la massima istituzione del Paese concede a se stessa la settimana cortissima e il doppio lavoro, svalutando l’attività dei rappresentanti del popolo, a cui deputati e senatori dovrebbero dedicarsi totalmente.
Nel clima vacanziero, merita di prendere appunto di almeno due notizie che si potevano leggere sulla stampa di questi giorni. Apparentemente, ma solo apparentemente, non collegate tra loro e alla notizia sopra riportata.
Salvini ha deciso di togliere il tetto massimo di 240mila euro, fissato per i dirigenti pubblici, ai membri della società incaricata di costruire il Ponte di Messina.
Se la tendenza delle cose si può cogliere dall’inizio, appare chiara la volontà di fare di questa opera una grande mangiatoia pubblica per tutti coloro che vi parteciperanno.
Si comincia a capire quindi quale sarà la vera utilità del ponte di Messina, fermissimamente voluto dal ministro delle infrastrutture e leader della Lega.
Infine, non si può non rilevare una dichiarazione di Monti, a favore di Meloni.
Il sostegno del senatore a vita, ex presidente del consiglio anche con i voti del PD di Bersani, non lascia margini di dubbi: “Meloni è secondo me visibilmente brava, inattesamente brava”.
A mio avviso, riprendendo un vecchio ironico suggerimento dello stesso Monti, in Italia si dovrebbe mettere una tassa sul trasformismo dei politici. Sono sicuro che a pagare una cifra ingente spetterebbe proprio a lui.
Senza dimenticare l’altro campione del trasformismo Matteo Renzi, già segretario del PD, che ormai vota quasi tutti i provvedimenti del governo Meloni.
Dimenticavo che anche Salvini qualche anno fa aveva tuonato contro il ponte di Messina: “Non vorrei spendere qualche miliardo di euro per un ponte in mezzo al mare quando sia in Sicilia che in Calabria i treni non ci sono e vanno a binario unico”.
Anche a lui dobbiamo far pagare una bella tassa sul trasformismo.
Enrico Rossi
Dr Anvilon
Delle cinque piaghe del sistema italico sopra individuate una è la prevalente nonché generatrice delle restanti. Si tratta dell’attività parlamentare che si traduce in una legislazione carente sotto i due requisiti fondamentali: uno riguarda la copertura finanziaria della spesa (art. 81 cost.), l’altro è la copertura amministrativa richiesta (art. 97 cost.) per la corretta applicazione della legge in modo che raggiunga gli obiettivi per cui esiste senza creare conflittualità.