Si discute di salario minimo, ma la questione riguarda piuttosto il rapporto strutturale tra il governo e le organizzazioni sindacali dei lavoratori.
Ieri il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, ha detto: “Si al salario minimo, ma attraverso la contrattazione”. E quindi non per legge.
Dov’è la differenza?
Nella mediazione, che il centrodestra vuole mantenere tra governo e lavoratori; e il centrosinistra no.
Angelo Giubileo
(Vicedirettore di Pensalibero.it)
Perdonami Angelo,
ma su questo non concordo per nulla.
Credere che il governo sia contro il salario minimo per dare spazio alla contrattazione oggi è utopico.
Basta vedere quante sigle sindacali hanno fino ad ora invitato ai tavoli, oggi sul Corriere si pone infatti anche il tema della rappresentatività…!
Mettere un paletto minimo non è togliere spazio al lavoratore, è piuttosto dargli un supporto…
Claudio Tirinnanzi
(Caporedattore e Webmaster di Pensalibero.it)
Graziella Papatelli
Il salario minimo per legge,significherebbe una grande sconfitta di tutto il mondo sindacale che ormai si trova a rappresentare soprattutto i pensionati.
Un coltello puntato alla gola per coloro che hanno paghe +alte,un arretramento dei diritti acquisiti ed anche un modo di cogestione pilotato attraverso forme mascherate di contratti interinali che in parte è già presente in molti settori vedi anche sanità vedi cooperative.
Voglio aggiungere inoltre che favorirebbe quelle sacche di clandestinità le quali oggi sono già in gran parte sfruttate dal caporalato.
In sintesi la condizione dei lavoratori occupati già falcidiati dalla crisi creerebbe il presupposto in concorrenza con chi sfrutta oggi questi lavoratori,la pretesa sarebbe la legalizzazione di un salario per legge,dove sono finiti i controlli degli uffici del lavoro ?
Il sindacato deve riappropriarsi dei veri temi
del lavoro e non rincorrere
bandiere su diritti civili
questo lo devono lasciare ad altri.
Parola di ex dirigente CGIL.