C’è stata e c’è ancora la pandemia, con tutti i problemi sociali, economici, occupazionali che ci hanno bene o male colpiti tutti. E ne stiamo ancora pagando le conseguenze. Le ferite non si sono rimarginate. Ora da dieci giorni è scoppiata la guerra, non in un lontano paese, ma in Europa, a pochi chilometri da dove viviamo. Quindi se il gas aumenta, poichè il nostro maggior fornitore è la Russia, in fondo non è piacevole, ma è comprensibile. Se aumenta la benzina, anche se è meno comprensibile, ci può stare. Non è accettabile ed è vergognoso che la maggior parte dei generi alimentari, a partire dal pane, abbia fatto rilevare un aumento generalizzato dei prezzi. E questo avviene nei piccoli negozi, nei supermercati, nei mercati rionali. La scusante più usata è quella dell’aumento dei trasporti. Però il rialzo è eccessivo. Appare evidente che ci troviamo di fronte ad un vero gioco al massacro. Infatti gli stipendi non sono aumentati. Di fronte ad eventi drammatici, gli sciacalli sono sempre in azione. Non per essere complottisti, ma pensare che qualcuno voglia mettere in ginocchio il Paese, diventa naturale. Oltretutto con una maggioranza di governo dilaniata, nella quale i partiti pensano unicamente alle elezioni politiche del 2023. Poveri noi. In tutti i sensi.
Roberto Caputo
Luciano
Non c’è dubbio. I prezzi sono aumentati. Ma mi pare effetto normale dei tempi complicati in cui viviamo. Il calmiere come nei Promessi sposi? Ha un sicuro effetto, fa sparire le merci e fa nascere il mercato nero.