Una premessa: Marcello De Angelis non ha bisogno di avvocati d’ufficio. E se pure gli servissero ce ne sarebbero di molto migliori di me. Quindi posso scrivere questo pezzo solo al servizio della decenza. Non della verità, nemmeno della Verità, quella con la maiuscola. Perché io su Bologna la Verità non ce l’ho. Ce l’hanno i magistrati, dice di averla Marcello De Angelis e la difende il Presidente della Repubblica. Con così tanta gente che se ne occupa, mi sento libero di raccontare una parte di storia che in queste ore mi pare piuttosto ignorata.
Marcello De Angelis (fonte Wikimedia Commons)
I morti, nella strage di Bologna, sono noti. I morti a valle di quella strage, però, sono decisamente di più. Tra loro c’è Nazareno “Nanni” De Angelis. Suicidato in cella a Roma dopo un pestaggio selvaggio. Cosa c’entra con la Strage di Bologna tutto questo? Nanni De Angelis, tra i fondatori di Terza Posizione, fu arrestato in conseguenza della suddetta Strage, indagato come esecutore materiale. Ma, si narra, fu identificato dagli agenti che lo arrestarono con il killer del Serpico romano, l’appuntato Francesco Evangelista. Non lo era, ad ucciderlo fu Ciavardini, peraltro pizzicato con lui nella medesima operazione di polizia. Ma Nanni non tradì Ciavardini, e fu massacrato di botte in questura, come riporta il Senatore Sanza. Dopo essere stato visto in Pronto Soccorso tornò in cella. E da lì uscì morto. Impiccato. Di sua o per altra mano, non lo sapremo mai.
L’articolo del Corriere della Sera dell’ 8 ottobre 1980
Quello che sappiamo è che lui, a Bologna, non c’era. Ma in galera ci finì ugualmente, uscendone come ne abbiamo detto. Ora, come detto, un innocente che in quelle indagini ci morì non mina l’intero castello. Ma credo che al fratello Marcello debbano essere concesse le attenuanti umane. Non generiche, di generico qui non c’è nulla. Le attenuanti specifiche di un fratello che ha visto quella macchina della giustizia fallire in maniera sanguinosa e spettacolare. Di uno che, essendo cognato di Ciavardini, conosce di prima mano le versioni degli accusati e condannati e crede ad esse. Insomma, l’opportunità politica è una cosa. L’opportunismo umano è un’altra.
L’articolo de L’Unità del 7 ottobre 1980 sulla tragica fine di Nazzareno “Nanni” De Angelis
C’è un parallelo romantico tra Nanni che muore per non tradire Ciavardini e Marcello che rischia la morte civile per non lasciarlo solo. Non scusa il portavoce della Regione Lazio (che non mi pare peraltro chieda di essere scusato). Ma lo spiega, lo inquadra e gli concede le attenuanti, come detto.
Peraltro non ricordo tanto accanimento su Ilaria Cucchi per le dichiarazioni sulla Polizia, contro le sentenze di assoluzione, in questi anni. Lei ha evidentemente un particolare lasciapassare che le consente di contestare i verdetti. Marcello De Angelis no. Ne prendiamo atto. Ma non penso, a titolo strettamente personale, che questo cambi la questione delle attenuanti di cui sopra.
Si vede che, ancora una volta, siamo tutti Fratelli d’Italia, ma qualcuno è più Fratello degli altri.
Luca Rampazzo
cartoni puccio
Che dire…quando non è più possibile discostarsi dalla opinione generale , quando non è lecito esprimere dubbi….mi sembra si sia messi maluccio! Al di là di ogni schieramento.
Marco Cavaletto
Purtroppo è una piaga che coinvolge tutto il paese. La sanità viene pagata dal cittadino contribuente due volte: la prima con la sottrazione in busta paga e la seconda perché ci si rivolge alla sanità privata. La destra sociale del paese sta causando danno a quella parte dei cittadini che l’hanno votata. Ma loro non lo sanno!