Diversi anni fa ebbe luogo la presentazione del libro “Buone pratiche a Palazzo Medici – Il Nuovo passo della Prefettura”. Si è parlato di Francesco Tagliente già Questore di Firenze, Questore di Roma e Prefetto di Pisa definito “Il Prefetto di ferro dal cuore d’oro”, “facilitatore”, promotore di un nuovo diverso rapporto di intesa con la società civile.
La massima è rimasta, da allora, uno dei pilastri fondamentali della sua strategia per la gestione dell’Ordine Pubblico.
“Meglio l’inchiostro del manganello perché produce maggiore consapevolezza, più efficacia deterrente e ha anche una più efficace funzione rieducativa “, confidò un giorno Tagliente a un veterano cronista romano Massimo Giraldi . Era una giornata difficile. Si stava svolgendo una delle tante proteste di piazza, in una delle città italiane teatro delle contestazioni degli anni passati, sfociata tristemente in guerriglia urbana. Nihil novi.
Ed e’ stata proprio questa sua certezza ad indurlo nel 2003, da Presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, a chiedere con forza l’introduzione nel nostro ordinamento dell’istituto dell’arresto in “flagranza differita” per i reati commessi in ambito di manifestazioni sportive, quando non sia possibile procedere immediatamente all’arresto per ragioni di sicurezza.
Riporta alla mente i rave party nonchè l’assalto alla CGIL e varie manifestazioni aggressive, purtroppo talvolta cruente, di non antica memoria. Chissà se l’attuale Ministro dell”interno ha dato mandato di arresti in flagranza in differta. E quanti…..
La determinazione di Tagliente ad incidere sul piano normativo per ridurre l’utilizzo di lacrimogeni e manganelli fu ricordata dal Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro con riferimento anche nella veste di estensore della normativa antiviolenza.
Ed è proprio questa convinzione lo portò, appena assunto alla direzione dell’Ufficio Ordine Pubblico del Ministero, a inviare una circolare relativa all’uso dei lacrimogeni e dei manganelli sfollagente nei servizi di ordine pubblico, a tutte le Questure .
Aveva, infatti, appurato come non sempre l’uso di artifici lacrimogeni e dello sfollagente era apparso adeguato alle circostanze. Vengono quindi fornite istruzioni di carattere generale: l’impiego di sfollagente e lacrimogeni deve essere considerato rimedio estremo volto a fronteggiare situazioni di particolare gravità non altrimenti gestibili.
Del resto , prima di essere chiamato al Vertice dell’Ufficio Ordine Pubblico aveva maturato una significativa esperienza sul camp. Prima come Dirigente delle Volanti e della Sala Operativa della Questura di Roma poi per 7 anni Capo di Gabinetto con quattro diversi Questori.
Come Questore di Roma, viene ricordato per la capacita’ di dialogo, la fermezza e la strategia nella gestione delle manifestazioni di Piazza e negli stadi, con derby focosi, ma con la polizia impegnata lontano dello stadio.
La lotta alla criminalità e la tutela della sicurezza, “passa attraverso il monitoraggio dell’usura e delle infiltrazioni mafiose per arrivare fino alle politiche di ascolto, all’imprenditoria in crisi, alle strategia di tutela e valorizzazione del territorio. Il tutto dando, di volta in volta, voce ai cittadini e alle loro storie, agli amministratori, alle istituzioni universitarie o alle realtà sportive”.
“In un’ azienda privata il ruolo che ha assunto a Pisa in questi anni il prefetto Francesco Tagliente è quello che viene definito di “facilitatore” nonché “sarto istituzionale”.
Senza dimenticare il servizio di ascolto e sostegno “volto a prevenire tragedie familiari di imprenditori colpiti dalla crisi economica”.
Tagliente e’ riuscito a farsi apprezzare muovendosi sul fronte decisionista e su quello del cuore tanto da essere definito, appunto, il “prefetto di ferro dal cuore d’oro” .
“È strano di questi tempi, scriveva Gasperetti, firma del Corsera, che una figura istituzionale, neppure eletta dal ‘popolo della Repubblica, riesca a fare breccia anche sui sentimenti della gente…”.
Da Prefetto di Pisa ha posto attenzione anche al degrado, non sempre risolto , ai danni dei monumenti storici facendo appello al volontariato sociale specializzato , istituendo una task force nell’ambito degli Amici dei Musei. Dalla difesa del patrimonio culturale, alla tutela della legalità, con occhi aperti in particolare ai più deboli, ai meno fortunati.
Antesignano della “Spending Review”, ha avviato dal 2007 , prima a Firenze, poi a Roma e infine a Pisa , “attività importanti per il contenimento dei costi di gestione, anche con la dismissione degli immobili adibiti a servizi istituzionali in locazione passiva in favore di quelli demaniali, nonché un protagonista della politica del risparmio energetico”.
Il segretario nazionale dell’associazione dei funzionari di polizia, Lorena La Spina, sottolinea come Tagliente, in perfetta continuità rispetto all’esperienza maturata da Questore di Firenze e Roma, “ha saputo rendere protagoniste le diverse componenti della realtà sociale, dimostrando che la sicurezza è un bene che si può e si deve costruire insieme”.
Una vita vissuta intensamente, dunque, quella di Francesco Tagliente, che ha contribuito a far conoscere ai cittadini la complessità e l’importanza del ruolo del Prefetto.
News da Facebook.
“La Bandiera con al centro la foglia di cannabis.
Le prescrizioni normative sul decoro delle Bandiere non consentono di sovrapporre figure, scritte o lettere. Molti non lo sanno.
Proviamo a fare chiarezza.
Tanti miei contatti mi hanno segnalato il caso del mancato rispetto del decoro della Bandiera da parte del Comitato promotore del Referendum Cannabis legale, che sembra aver usato il Tricolore con al centro la foglia di cannabis.
Il prossimo 7 gennaio del 2022, tra poco più di un mese, il nostro Tricolore festeggia il suo 225mo compleanno. Iniziamo sin d’ora, tutti insieme ad alimentare la conoscenza del suo valore simbolico per poterlo festeggiare offrendogli il regalo collettivo più bello che si aspetta: il massimo dovuto rispetto e decoro.
A chi nel corso delle manifestazioni dei No Green pass e No vax, grida “Questa è dittatura” “Libertà libertà”, rispondo che, la loro libertà, non può sacrificare il diritto alla vita, e quindi alla salute.
Che sia chiaro, a scanso di incertezze interpretative voglio sottolinearlo, il nostro ordinamento costituzionale, oltre a tutelare la salute come diritto fondamentale (art 32), preserva anche l’interesse della collettività ( art. 12) ed è quindi ammissibile limitare le altre libertà anche per preservare lo stato di salute degli altri” (Francesco Tagliente)
Carla Ceretelli
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